L'unica volta che non tengo sott'occhio gli annunci di subito.it, mi arriva un messaggio da parte di un caro amico del forum, con un link e un messaggio che non lascia alcuna libertà di scelta : CHIAMALO!
E così parte la telefonata, la contrattazione, le prenotazioni del volo, del b&b, dei treni.
Tutto in fretta. Senza rifletterci troppo su.
Arriva il giorno della partenza. Con me solo l'essenziale.
Niente bagagli inutili. Abbigliamento da moto e un cambio (per evitare di puzzare come i motociclisti brutti sporchi e cattivi
).
Giro per la città, nella trepidante attesa di incontrarmi col venditore.
L'indomani mattina, sveglia presto e subito sul treno.
Scendo alla stazione del piccolo paesino e arriva il venditore con la sua nuova cavalcatura. Probabilmente la sostituta della sua Guzzi, magari più moderna, magari più tecnologica. Ma senza l'ineguagliabile carattere e bellezza della Guzzi, che ha deciso di vendere.
Arrivati sul posto, è lì. Sembra guardarmi, quasi a voler dire "portami via da qui". E così faccio.
Concluse le formalità di rito, subito in sella. Ci aspetta una sgroppata di 1000 km. È quasi come sentirsi a casa. La sella comoda, la piega del manubrio decisamente confortevole. Attraversiamo l'Italia, con escursioni termiche da 39°C a 18°C con pioggia quasi torrenziale.
Ah! L'antipioggia. Non ce l'ho.
"Il Guzzista, non teme l'acqua. La penetra" (cit. Pippo Strano.... di nome e di fatto
)
Fanculo! Non mi fermo! Mi asciugherò sicuramente più avanti.
Così è.
La lunga ed interminabile Calabria, mi accoglie con una mite temperatura di 28°C.
Viaggio a 130km/h, ma il motore mi forza ad aumentare il ritmo. I cavalli, scalpitano. Hanno voglia di essere slegati. Mi concedo uno strappo alla regola.
Che bella sensazione.
Mi ritorna in mente l'appagante progressione del Centauro. Bella! Bella! Bella!
Arrivo a Scilla e prendo al volo il traghetto che mi porterà a Cariddi. Ormai sono a casa. Soltanto un'oretta e arriveremo nel nostro garage.
Mi accolgono i miei piccoli, forse più felici di me, della nuova moto di papà.
Il rombo cupo del terminale, lascia il posto al ticchettio dei collettori bollenti.
Benevento a casa