Moto Guzzi Griso

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri

Da Savona a Mandello passando per Budapest

Stampa PDF

 

Premessa

Prima di procedere con il resoconto del viaggio vorrei anticipare alcune informazioni e impressioni.

La prima difficoltà che si incontra è la lingua: l’Ungherese (o Magiaro) fa parte del ceppo ugro finnico (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_ungherese)  e pertanto completamente diversa sia in pronuncia che in scrittura da tutte le lingue a noi italiani più note. Giusto per fare un esempio: “Italia” si scrive “Olaszország” e non ho la più pallida idea di come si pronunci.

Come ho risolto?  Semplice....Gabriella, la mia ragazza, è di Budapest! (Si, mi piace vincere facile  Linguaccia ).

Scherzi a parte, il turismo sta diventanto una risorsa importante, quindi è sempre più facile trovare persone che parlano inglese, indicazioni/menù in inglese ecc.

E nelle zone meno turistiche? Qui si denota un’altra caratteristica degli Ungheresi: la gentilezza e la disponibilità a capire e farsi capire, con un atteggiamento di accoglienza che ricorda noi latini.

In quello che sono molto diversi da noi (in meglio) è il traffico: anche nel centro di Budapest sono molto ligi alle regole, educati, cortesi, rispettosi dei limiti. Nei cambi di corsia ti agevolano il passaggio e addirittura, in coda, più di una macchina si è spostata per darmi lo spazio necessario per passare oltre! Però anche loro si aspettano lo stesso comportamento quindi...guida rilassata e gentilezza,  [i]Köszönöm[/i] ( = Grazie).

Questo fa si che con un po’ di pazienza e un buon navigatore potete muovervi senza problema per il centro di Budapest senza impazzire.

 

Un’altra nota: il cibo è squisito!  :clap:  :clap:  :clap:  :clap: Una piacevolissima sorpresa! Da solo, merita il viaggio. Molto vario, hanno piatti molto elaborati e curati, a base di carne (tutte) e verdure, con la particolarità dell’utilizzo della paprika (dolce o piccante) e della panna acida (da provare, buonissima); notevole la varietà di piatti, dal dolce al salato, e l’abbondanza delle porzioni (in genere un pasto è una zuppa + un piatto unico..e siete strapieni).

 

Il viaggio


3 agosto: Loano (SV) – Rivarotta (UD)

Il primo giorno è di trasferimento in autostrada verso casa di amici che ci ospiteranno per il pernotto. L’appuntamento con Luigi e compagna è all’area di servizio di Arino Est sulla PD-VE.

Il primo tratto del viaggio procede bene, fa molto caldo ma il traffico è moderato per cui si scorre bene ma gli ultimi 200km (da Padova) sono un vero incubo: coda bloccata, lavori,  un sole battente con oltre 35° e umidità alle stelle rende l’ultima parte della tappa un vero incubo.

Arriviamo dagli amici con ritardo di circa 2 ore, cotti dalla calura. Giornata pessima ma la serata in compagnia fa passare tutto.

 

4 agosto Rivarotta – Kobarid (caporetto) - Lubjana – Lenti (quasi)

Si parte un po’ più tardi del previsto per riprenderci dalla giornata precedete. Salutati gli amici si prosegue verso Udine, poi direzione Cividale del Friuli e Kobarid (Caporetto), dove ci fermiamo per visitare il museo della 1°guerra mondiale: una visita che ci porta a riflettere pesantemente su quello che è stato uno dei momenti più bui della storia Umana, e sicuramente uno dei più tristi per l’Italia.

Il paese di Kobarid oggi è molto curato, ne approfittiamo per una breve passeggiata e la pausa pranzo. Si riparte verso Tolmin, in direzione sud verso l’autostrada E70 A1, con l’intenzione di  superare Lubjana e raggiungere il confine.

Il paesaggio sloveno è veramente piacevole, con case dai giardini curati, strade pulite e montagne ricche di vegetazione lussureggiante.

 

 

Purtroppo, anche qui, il caldo è opprimente pertanto decidiamo di seguire l’esempio dei locali e fermarci sulle rive dell’Isonzo per un po’ di relax al fresco degli alberi e per rinfrescarci nelle fredde e cristalline acque del fiume.

 

 

Rigenerati dalla sosta si riparte e si raggiunge l’autostrada nei pressi di Logatec, purtroppo avvicinandoci a Lubjana il traffico si intensifica nuovamente con lunghe code che proseguono anche dopo la città, in direzione Maribor che tuttavia non riusciamo a raggiungere: la sosta imprevista (ma graditissima) sull’Isonzo e l’ulteriore traffico non ci consentono di superare il confine, come previsto, per cui ci fermiamo in un paesino per il pernotto.

 

5 agosto  Maribor - (quasi) Lenti- Lenti- Tapolza - Tihany

Si parte in direzione Maribor, quindi si prende per Lenti e, finalmente, si supera il confine Ungherese.

Se in Slovenia il paesaggio dominante erano colline e montagne dal verde intenso, che richiamano molto l’Austria, qui il terreno si fa rapidamente pianeggiante, anche se con alcuni movimenti dolci, sicuramente più secco e decisamente coltivato.

 

 

Percorriamo la statale 75 godendoci la sensazione di spazio aperto, di grandi coltivazioni ma anche di boschi incontaminati.

Purtroppo, in questo tratto (unico del viaggio) la strada non è in condizioni ottimali e occorre fare attenzione. Altro punto negativo: anche oggi il sole si fa sempre più caldo.

Godendoci il paesaggio e il traffico scarsissimo arriviamo sul Balaton: questo è il lago più importante del paese, zona tipicamente turistica sia per gli Ungheresi che per i paesi confinanti.; qui sembra di essere sulle rive di una nostra stazione balneare: bagnanti, surf, vele, canoe, bar, strutture turistiche ecc ecc. Di contro c’è più traffico e si perde parte della pace che mi ero gustato nel primo tratto magiaro.

Ci dirigiamo appena a nord a Tapolca (pronuncia: Tapolza), dove ci sono delle grotte visitabili su piccole imbarcazioni a remi: non sono enormi ma sono veramente piacevoli, con una temperatura costante di 16°C (umidità 90%) e delle acque cristalline sapientemente illuminate.

http://www.tapolca.hu/mas_nyelven/olasz/italy.htm

https://www.bfnp.hu/english/pages/lake_cave/1/1

 

Il caldo si fa sempre più opprimente e, dopo un paio di granite all’ombra, decidiamo di dirigerci verso Tihany, la meta finale della giornata; fino ad ora avevamo sopportato le giacche tecniche ma decidiamo di toglierle tenendo solo paraschiena e guanti: gli oltre 40° C all’ombra ci stanno massacrando.

Tihany è una cittadina turistica per eccellenza, ma hanno saputo mantenerne il gusto, l’architettura e l’atmosfera tipica senza creare l’effetto di ”finto” che si può ottenere in questi casi.

Le case basse, i tetti caratteristici danno il sapore di un paesino antico e sereno.

 

 

 

Troviamo una camera e ci prepariamo per la cena che, lo devo dire, sarà semplicemente leggendaria!!! Ci dirigiamo in un locale ad ambientazione medievale con giardino esterno, al cui ingresso troneggia un calderone con treppiedi e pentola su cui bolle il gulash (che è una zuppa, non uno spezzatino!)

Presi dal’euforia della compagnia (e dal paio di birre in boccali in ceramica che avevamo appena tracannato) ci lanciamo sul menù e scegliamo il piatto “Excalibur” (!!!) dicendo semplicemente “si dai, lo danno come grigliata per 4 persone…”

Ora, come commentò correttamente Luigi, si trattava di una portata “semplicemente imbarazzante”: sopraggiunse un sorridente cameriere con un piatto in legno di dimensioni almeno 70x50 adibito con un letto di verdure grigliate su cui giaceva uno stinco di maiale sommerso da bistecche, costine, petto di pollo, salsicce, patate speziate il tutto contornato da salsine.

Ammetto che non siamo riusciti a finirlo: sono avanzate alcune verdure grigliate… :-D

Dopo tale cenetta leggera ci siamo fatti una bella passeggiata per il paese godendoci la brezza serale che risaliva dal lago.

Per il mattino seguente decidiamo, per evitare la calura, di alzarci presto e dirigerci diretti a Budapest.

 

6-7-8 agosto Tihany – Budapest

Partenza al mattino presto, costeggiamo la parte nord del Lago godendoci la frescura del mattino sino a raggiungere l’autostrada M7 quindi direzione per Budapest, dove ci attende Anita, amica di Gabriella, che ci ospiterà 3 giorni.

Posati i bagagli e tolto l’abbigliamento tecnico ci dirigiamo verso il centro di Budapest per la visita della città, che proseguirà nei giorni successivi. Il clima si fa meno torrido e più sopportabile.

Personalmente ritengo Budapest una delle più belle città che abbia mai visitato, mi piace decisamente di più di Vienna ma anche di Parigi.  Scorrendo su internet ho trovato la citazione: « Budapest è la più bella città del Danubio; una sapiente auto-messinscena, come Vienna, ma con una robusta sostanza e una vitalità sconosciute alla rivale austriaca. Budapest dà la sensazione fisica della capitale, con una signorilità e un'imponenza da città protagonista della storia »(da Danubio di Caludio Magris 1986). Vero. Budapest è imponente e signorile, ma anche vitale, aperta e solare. Il Danubio ci passa in mezzo ma non la divide in due: gli innumerevoli e bellissimi ponti, le imbarcazioni che vanno e vengono, le chiatte con sopra i locali, le costruzioni che si affacciano ad esso fanno capire che il Danubio è parte integrante della città, unisce le parti di Buda e di Pest.

Budapest, come Roma, è bella da vivere, da camminarci per le vie scoprendo angoli nuovi, costruzioni, mercati, negozi, teatri (moltissimi) e apprezzando il modo in cui gli Ungheresi, educati e vitali, mantengono la loro identità e cultura pur rinnovandosi e aprendosi alla globalizzazione.

Dimostra la sua modernità con i suoi ponti (meravigliosamente illuminati di notte) e il suo servizio di trasporti pubblici in cui spicca la metropolitana terminata nel 1896, fu la prima del continente europeo, seconda solo alla metropolitana di Londra (1890); in questo potrebbe assomigliare a Parigi, ma trovo che dimostri una personalità e un’atmosfera più intensa.

 

Alcune cose che consiglio:

•          La visita della Fortezza dei Pescatori, e di Buda in generale

•          Passeggiare per Vaci utza (si pronuncia uzza e vuol dire via)

•          Visitare il mercato in Fovam Ter (in cima a Vaci Ut.), approfittandone per fare pranzo/colazione con i prodotti tipici ( dolci e salati)

•          Visitare piazza degli Eroi (Hosok tere), il retrostante parco Varosliget con il castello Vajdahunyad e i suoi musei.

•          Passeggiare per il parco mangiando un Langos (prounicia: Langosc)……. Condita con panna acida e formaggio

•          Cenare su un battello sul Danubio godendosi la città che si specchia sulle acque

•          Passeggiare per l’isola Margherita

•          Poco noto ma a 15 min dal centro, dietro Buda, ci sono belle colline ricche di boschi, fresche e ventilate, con una stupenda visita della città

 

 

 

 

Ci sarebbe molto altro, spunti e info: http://www.budapest.it

Il pomeriggio dell’8 agosto, dopo un pranzo con i genitori di Gabriella, si parte in direzione di Eger.

Dopo un primo tratto di autostrada M3 si esce a Fuzesabony in direzione Eger: si passa in mezzo a una bella regione collinare, con molti vigneti il cui prodotto più famoso è il Sangue di Toro, un vino rosso molto pregiato.

Eger è conosciuta principalmente per il suo castello, ricordo della lotta contro i turchi, i bagni termali, e le numerose costruzioni storiche fra cui il minareto turco più a nord d'Europa esistente.

Il tempo però è avaro e, dopo aver trovato una sistemazione per la notte (Luna Panzio, Galagonyas ut www.lunapanzio.hu/), si prosegue con una breve passeggiata e la cena.

Siamo in ritardo di più di due giorni sulla tabella di marcia, ci troviamo nel punto più lontano del viaggio e decidiamo di tagliare un po’ di visite per recuperare.

 

9 agosto Eger – Holloko - Gonyu

Da Eger, attraverso le statali 24, 23, 21 ci dirigiamo verso Hollokò immergendoci in un paesaggio rurale molto caratteristico, leggermente mosso e con rillievi di maggiore importanza in lontananza.

La coltivazione che domina su tutto è il girasole, con campi immensi e coloratissimi che ci fanno da cornice lungo strade dai lunghissimi rettilinei, curve dolci e scarso traffico.

Il paesino di Hollokò è un villaggio etnografico di circa 400 abitanti, inserito nel patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Il bivio per il paese è segnalato da un corvo posto su una roccia, simbolo della città ( Holloko = Pietra del Corvo).

 

 

Giunti al posteggio si può camminare ( o prendere un trenino) sino alla rocca, un castello di piccole dimensioni ma che merita sia per la costruzione in se che per il  magnifico panorama dell'adiacente area protetta che fa parte del Parco Nazionale di Bükk.

 

 

Scendendo si ritorna in paese e ci si addentra per tipiche costruzioni medievali ma ancora vive, vissute dove si trovano osterie, artigiani, semplici abitanti.

L’atmosfera è veramente piacevole, rilassante e genuina. Veramente notevole.

Merita dedicarsi ai souvenir sia per i ricami caratteristici che per le terracotte (comprate 2 tazze e vari ammennicoli che, non so come, siamo riusciti a portare integri a casa dopo 1500km di curve….).

 

 

 

 

http://www.ilturista.info/guide.php?cat1=4&cat2=20&cat3=2&lan=ita#.UbnWEaxWIYU

 

Dopo pranzo ritorniamo sulla statale 22 prima e la statale 2 poi per costeggiare tutto il confine tra Ungheria e Slovacchia sino a Szob, dove attendiamo la chiatta che ci traghetta al di là del Danubio.

Anche in tutto questo tratto la campagna e i piccoli paesini caratteristici la fanno da padrona.

 

 

Da Szob ci si dirige verso Esztergom, che meriterebbe una visita ma è già tardi per cui decidiamo di proseguire oltre sulla statale 10 e 1 che costeggia il Danubio sino a Eger (Pronuncia: Egher). Gli squarci che si aprono sull’imponente fiume sono meravigliosi, ma stiamo percorrendo una via di grande comunicazione e quindi il traffico è intenso ed inoltre capitano diverse zone industriali non piacevolissime.

Ci fermiamo all’Anker Panzio a Gönyű, Bajcsy-Zsilinszky út 78. Le camere sono piene ma dice che può mandarci in un posto li vicino per dormire, mentre per cena e colazione sono disponibili loro.

Ci facciamo accompagnare da un signore gentilissimo (che parlicchia in italiano): ha una grande casa che ha ristrutturato tipo affittacamere (curate e pulite) in via  Kossut Lajos 97 (Duna Panorama Panzio).

Le camere sono dalla parte opposta della strada, vado dalla finestra, la apro e….ma siamo sulle rive del Danubio! La costruzione è proprio sui margini del fiume, che in questo punto si estende per almeno 500 m, donandoci una vista spettacolare!

 

 

Si ritorna all’Anker per un’ennesima cena ottima, breve relax e poi a dormire!

 

10 agosto Gonyu – Eger – Graz – Murau

Partiamo in direzione Gyor, dove ci fermiamo per una breve sosta-souvenir (a base di paprika) e poi puntiamo diretti verso Szombathely (Statale 85-86), attraversiamo la città e ci re-immergiamo nelle immerse distese di campagna per raggiungere il confine, direzione Austria. Vogliamo giungere a Graz per visitare il centro del paese e l’armeria medioevale ( che io avevo già visto e che consiglio vivamente).

Decisamente abbiamo un po’ di sfiga: arriviamo a Graz con la pioggia: tempo di mettere le anti acqua e smette ( intanto ci siamo già lavati). Posiamo le moto e camminiamo per il centro di Graz (molto bello) direzione armeria: chiusa per lavori di restauro!!!!!!

Usciamo da Graz verso Koflach, poi statale 77 e arriviamo sino al paesino di Salla: troviamo da dormire al Gasthof-zach ( http://8ung.at/gasthof-zach/ ) e ceniamo al vicino Gasthaus Inh Maria Schrotter. Tutto positivo e conveniente. Colazione molto abbondante al Gasthof.

La strada per raggiungere Salla è notevole, tanto che al mattino io e Luigi ci diamo appuntamento prima di colazione per rifarne un pezzo senza bagagli e compagne.

 

 

11 agosto Salla – Murau - Heilingenblut

Partiamo da Salla per arrivare il più possibile vicini al Grossglokner, purtroppo il tempo è inclemente (pioggia e freddo pungente) pertanto decidiamo di fermarci a Murau per scaldarci.

 

 

 

Scopriamo che c’è una manifestazione in cui diversi arditi si lanciano dal ponte medioevale del paese direttamente nel torrente sottostante ( e qui capiamo che il concetto di freddo è relativo). Ne approfittiamo per pranzare in mezzo alla festa e goderci l’allegria, senza perdere la bellezza del posto.

Nel pomeriggio si riparte in direzione Glosklockner, strade molto belle, paesaggi idem: arriviamo nel tardo pomeriggio a Heilingenblut dove, dopo vari giri, troviamo un albergo carino con prezzi decorosi : http://www.gletscherblick.info/

Il posto è gestito da una famiglia con una piccola fattoria: camere curate e moderne, pulizia e la colazione più pantagruelica che abbia mai visto. Lo consiglio.

 

 

12 agosto Grossglokner – Tonale

Si parte per il Grossglokner, sempre meraviglioso, a cui dedichiamo tutta la mattinata.

Si scende e pranzo a Leinz. Qui decidiamo di dividerci: Luigi torna verso il Veneto mentre io e Gabriella decidiamo, per evitarci l’autostrada dell’andata, di tagliare per le montagne, direzione: Lago di Como!!

Dopo i saluti si punta per Brunico, Bressanone, Bolzano poi si devia sulla SS42 ( molto bella)  che, passando tra vari paesi come Malè, Dimaro, Commezzadura, ci porta sul tardi al passo del Tonale proprio nel momento in cui inizia a piovere. Tappa lunga e faticosa ma piacevole.

 

13 agosto Tonale – Sorico – Lago di Como

Partiamo dal passo in direzione Sorico, purtroppo la strada che passa da Sondrio è molto trafficata per cui non ce la godiamo molto.

Posiamo i bagagli nel BeB e dedichiamo il resto del giorno a goderci il lago: Abbazia di Piona, Menaggio.

 

14 agosto Lago di Como – Savona

Il mattino, dopo aver fatto i bagagli,  lo si dedica alla visita del parco di Villa Monastero, sempre meraviglioso, dove pranziamo.

Il pomeriggio, purtroppo, rientro a casa (con doveroso passaggio a Mandello dal monumento di Carlo Guzzi e dalla fabbrica).

 

Il viaggio è finito ma il ricordo è indelebile.

Oltre le conferme del tratto finale ( Austria e Lago di Como mi erano ben note) devo dire che l’Ungheria è stata una piacevolissima sorpresa, che consiglio vivamente non solo per la meritevolmente famosa Budapest ma anche per le campagne, la natura, le città storiche con i suoi monumenti e tipicità.

 

 

Info utili

 

Per i dettagli vi rimando al link http://www.budapestguidata.hu/utili.html che è molto completo, ma ritengo utile sottolineare:

a)        L’Ungheria aderisce a Schengen, quindi non ci sono frontiere ma dovete avere un documento (ovvio!)

b)        La moneta è il Fiorino: 1€=290F

c)        Prezzo benzina: ~ 400 Huf (1,4 Euro)

d)        I limiti (molto rispettati e occhio alle multe): In città 50 km/h; Fuori città, sulla strada normale 90 km/h; Superstrada 110 km/h; Autostrada 130 km/h

e)        Le autostrade sono a pagamento, occorre la “Vignette”  (10 giorni: 2.950 Huf  ~11 Euro; 30 giorni:  4.780 Huf  ~17 Euro)

f)         I locali, negozi, uffici ecc fanno orario continuato

 

Per i prezzi in generale occorre spendere qualche parola in più. Budapest è (ovviamente) molto più cara che il resto del paese e, in generale, i luoghi molto turistici risentono di prezzi più alti che altrove ma comunque sempre in linea o inferiori ai nostri.

Se saprete evitare alberghi e ristoranti di lusso o espressamente per turisti potrete spendere veramente poco ma avendo sempre un servizio di qualità.

 

Inoltre:

 

Csarda = osteria

Etterem = ristorante

Panzio = albergo/camere